Valutazione ESG dei fornitori: cos’è e perché è importanteArticolo di approfondimento ● 20 luglio 2023
Sono sempre più numerose le aziende che qualificano e valutano i fornitori prendendo in considerazione, oltre al possesso dei “classici” requisiti volti ad assicurare la qualità degli approvvigionamenti come le capacità tecniche o l’affidabilità finanziaria, anche il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG).
Per effettuare questo tipo di valutazione entra in gioco il calcolo del cosiddetto rating ESG, un punteggio che sintetizza in un unico indicatore numerico il livello di conformità del supplier nelle tre dimensioni della sostenibilità.
Integrare le pratiche di sostenibilità nei processi di procurement ha un effetto benefico che dagli acquisti si irradia in tutto il business: vediamo insieme perché la conformità ESG dei fornitori sta acquistando sempre più importanza negli Uffici Acquisti e come monitorarla efficacemente grazie ai sistemi di Supplier Management e di Vendor Rating di Online Procurement.
Valutazione dei fornitori in ottica ESG: in cosa consiste
Effettuare valutazioni di sostenibilità del parco fornitori significa analizzare e quantificare la presenza di specifici requisiti relativi a 3 aree principali:
Environmental (ambiente)
l’impatto sull’ambiente e sul territorio, le misure per contrastare il cambiamento climatico, le azioni di riduzione dell’impronta carbonica, l’uso sostenibile delle risorse, il possesso di certificazioni o marchi ecologici (es. SA8000, Ecolabel UE)
Social (società)
i rapporti con il personale in termini di condizioni lavorative, salario, sicurezza, diversità e pari opportunità, l’impatto sulla comunità locali, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per le generazioni future
Governance (gestione d'impresa)
la struttura e la diversità della dirigenza, le politiche fiscali, le misure anticorruzione, i processi interni, le pratiche verso la concorrenza, l’etica aziendale e la trasparenza
Quantificare i fattori ESG richiede strumenti efficaci e uno sforzo congiunto da parte delle imprese e dei loro supplier, soprattutto quando si analizzano catene di fornitura complesse, distribuite su più aree geografiche e/o con svariati sub-livelli.
Quando e come valutare la conformità dei supplier ai criteri ESG
L’assegnazione del rating di sostenibilità del fornitore può avvenire in due momenti:
- In fase di screening, attraverso la richiesta di informazioni e documenti nel processo di qualifica
- In fase di esecuzione del contratto, come requisito premiante, attraverso il calcolo di KPI dedicati
In ciascuna delle due fasi, sarà il fornitore stesso a inserire i dati richiesti tramite questionari e checklist, che una volta compilati alimenteranno i KPI stabiliti.
Un sistema di rating avanzato consente inoltre di attribuire pesi differenti ai requisiti, personalizzare in modo approfondito i metodi di calcolo e di diversificare i requisiti e le certificazioni richieste per categoria merceologica.
Importanza e vantaggi della sostenibilità dei fornitori per il procurement
Da qualche anno l’adozione di pratiche sostenibili lungo la catena di fornitura è in cima all’agenda dei dipartimenti di procurement a ogni latitudine. Non si tratta soltanto di un trend passeggero: selezionare fornitori compliant in tema di sostenibilità ha un impatto diretto sul valore aziendale, come dimostrato da svariati studi a livello internazionale, e una serie di benefici tangibili. Di seguito i principali:
Performance finanziaria – negli ultimi anni è emerso che le aziende con le migliori performance ESG possiedono una maggiore capacità di attrarre investimenti e di ridurre i costi di finanziamento. Questo parametro è ormai fondamentale per orientare le scelte degli investitori.
Valore del brand – L’impegno nei temi ambientali, sociali ed etici migliora e consolida la reputazione del brand, incrementandone il valore percepito. i marchi sostenibili hanno perciò una maggiore attrattività per i consumatori, ma anche per clienti, partner, dipendenti e stakeholder.
Esposizione al rischio – monitorare eventuali pratiche scorrette dei fornitori significa tutelare l’impresa da rischi di reputazione, interruzioni della supply chain e conseguenti danni finanziari.
Innovazione – i fornitori più sostenibili possono e devono diventare alleati strategici per ridurre le inefficienze e l’impatto ambientale della catena di fornitura.
Adeguamento normativo – i regolamenti UE in tema di sostenibilità stanno diventando sempre più stringenti e andranno presto a coinvolgere non soltanto le multinazionali, ma le aziende di ogni dimensione. Iniziare ad adeguarsi agli standard europei significa dotarsi di un vantaggio competitivo sulla concorrenza.
I fornitori sono un partner essenziale per raggiungere gli obiettivi aziendali di sostenibilità e creare prodotti e servizi più rispettosi della società e dell’ambiente. Per questo motivo è necessario coinvolgerli fin dalle prime fasi e non lasciare indietro chi non è ancora pienamente in linea con i requisiti ESG, soprattutto se si tratta di piccole e medie imprese, ma progettare insieme piani di miglioramento e collaborazione.